ECONOMIA E INFORMAZIONE - Sabato 5 ottobre 2019 - Sala del Consiglio Comunale di Ferrara
Come viene trattata l'informazione economica dai giornalisti
Claudio Bertoni ha raccontato l'esperienza del Gruppo Economia di Ferrara. E' possibile riascoltare l'intervento dal sito del Comune di Ferrara.
Come viene trattata l'informazione economica dai giornalisti
Claudio Bertoni ha raccontato l'esperienza del Gruppo Economia di Ferrara. E' possibile riascoltare l'intervento dal sito del Comune di Ferrara.
Che ruolo svolge l’informazione nella diffusione delle
informazioni economiche, questo il tema del seminario promosso dall’Ordine dei
giornalisti che si è svolto sabato 5 ottobre nella sala del consiglio comunale
di Ferrara. Un incontro rivolto principalmente ai giornalisti ma che ha visto
una grande partecipazione di cittadini interessati al tema.
I relatori della giornata, introdotti da Alessandro Zangara
responsabile dell’Ufficio Stampa del Comune di Ferrara, sono stati il
professore e senatore Alberto Bagnai, Capo della Commissione Finanze, Sabrina
Bonomi, docente di economia, Roberto Sommella (in diretta streaming)
condirettore di Milano Finanza, Alessandro Somma, giornalista, docente di
diritto della università di Ferrara e Claudio Bertoni del Gruppo Cittadini
Economia di Ferrara che ha avuto il compito di raccontare l’esperienza di un
gruppo di cittadini ferraresi impegnati a diffondere conoscenza sulle tematiche
macroeconomiche.
Il primo ad iniziare è stato il prof. Bagnai che ha
sottolineato quanto politica e giornalismo non stiano realizzando il loro compito
sociale, ed è stato proprio questo che nel 2011 lo convinse ad aprire il suo
blog http://goofynomics.blogspot.com
diventato poi un punto di riferimento dell’informazione economica con milioni
di visualizzazioni “se l’informazione economica fosse stata corretta non avrei
avuto motivo di farlo”.
La lamentela maggiore è in relazione alla manipolazione dei
dati “se, ad esempio, l’inflazione negli anni ’90 era ad una cifra, non si può
dire fosse a due cifre” ma questo avviene continuamente anche in quella che è
considerata la stampa migliore “ciò che invece un giornalista dovrebbe fare è
riferire correttamente senza alterare la realtà.” Bisognerebbe attenersi al
codice etico, che esiste ed è chiaro.
Un esempio di come la realtà venga alterata sui temi
macroeconomici, continua Bagnai, è sempre l’inflazione. Anche economisti, oltre
che giornalisti, hanno insistito fin dal 2011 sulla relazione “stampare moneta
uguale a inflazione” ma nessuno guarda che con il quantitative easing sono
stati stampati oltre 3.000 miliardi di euro dalla Banca Centrale Europea senza
che questo ci abbia dato la sicurezza di essere usciti dalla deflazione. Cosa
dice l’informazione in merito? Nulla.
L’economia, continua Bagnai, è uno scambio tra due persone,
concetto che porta anche alla comprensione degli scambi internazionali e
dell’egoismo di alcune nazioni, come la Germania. Laddove c’è un venditore ci
deve essere necessariamente un acquirente, quindi chi pretende solo di vendere per
accumulare come fa la Germania crea tensioni internazionali. Chi ha grandi
surplus deve aumentare la capacità di spesa interna in maniera da permettere ai
suoi cittadini di comprare di più e in tal modo riequilibrare la domanda
interna ed estera.
L’economia è poi “politica”, ovvero decide a chi distribuire
la ricchezza a seconda dei rapporti di forza del momento.
E che l’economia sia e debba essere politica viene
sottolineato dall’intervento del prof. Somma, giurista e autore di un
bellissimo libro che abbiamo già recensito qui https://www.ferraraitalia.it/sovranismi-strumento-del-popolo-contro-i-trattati-europei-liberisti-170072.html
. I mercati hanno bisogno di regole per funzionare e le regole ci sono. Ma sono
un fatto politico e rispettano quei rapporti di forza di cui si diceva prima.
Già ai tempi della nascita del pensiero economico, con Adam Smith, c’erano
regole nei mercati anche se erano di tipo morale. Oggi le regole sono fatte
dagli Stati nonostante si abbia l’impressione che i mercati siano onnipotenti e
senza pilota. E le regole oggi dicono che la stabilità dei prezzi è più
importante della piena occupazione.
Ciò che si dovrebbe fare, quindi, è recuperare la buona
politica nei mercati ed in questo proprio i giuristi potrebbero dare il loro
contributo.
Un bell’intervento anche da parte di Roberto Sommella,
Milano Finanza, che ha sottolineato che nell’era di internet bisogna affrontare
il problema dell’informazione improvvisata. Internet ha aperto tante
possibilità ma crea anche molti problemi “oggi aver fatto un esame, aver
studiato sembra non conti più … la dittatura della mediocrità, c’è una mancanza
diffusa di competenza certificata, uno smantellamento dei ruoli”.
Ha parlato poi dei tassi zero e delle nuove sfide che
dovremmo affrontare con le banche che saranno sempre meno importanti “Steve
Jobs disse: il credito è necessario, le banche no, ed è stato profetico …
stiamo andando verso banche digitali, nuove forme di pagamento, le grandi firme
vogliono farsi la propria moneta, Amazon ha chiesto una licenza bancaria in
Estonia”.
Insomma, secondo Sommella, oggi entrare in una banca o
fermarsi a comprare un giornale sono atti rivoluzionari.
L’intervento della prof. Bonomi si è soffermato sulla
necessità di dare il giusto posto all’economia. Una scienza sociale che ha
quindi bisogno di rapportarsi meglio con le persone e i cittadini i quali
possono ancora influenzare le grandi decisioni con le loro piccole scelte.
Ha chiuso la giornata Claudio Bertoni del Gruppo Economia (www.gecofe.it ) delineandone il percorso degli
ultimi otto anni. Incontri, conferenze, spettacoli di teatro civile e
l’esperimento di una moneta complementare come metodo di studio pratico per
comprendere il funzionamento della moneta ma anche proposte di legge inviate in
Parlamento.
In definitiva, si è compreso che qualcosa all’informazione
economica manca. Tante voci e spesso poco competenti, dati interpretati con
troppa leggerezza, analisi troppo politiche e quindi di parte fanno sì che la
richiesta di maggiore indipendenza e più obiettività sia stata unanime.
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