Giovanni Zibordi interviene a Modena durante la presentazione di "Uno, Nessuno e 10.000"


Ieri sera (5 Novembre 2016), durante la presentazione a Modena del progetto "Uno, Nessuno e 10.000" ideato da Claudio Bertoni  (Cittadini di Ferrara), è intervenuto, un po' sperato e un po' a sorpresa, l'economista Giovanni Zibordi che ha anche partecipato alla discussione, appoggiando il nostro progetto.

Momenti che riteniamo importanti di condivisione e di confronto, nella certezza che ce ne saranno tanti altri. Ve li proponiamo di seguito, il primo: sulla creazione del denaro, come si passa dalla moneta al debito

Giovanni Zibordila quantità in circolo di denaro qualcuno la deve creare… se il denaro lo creano solo le banche all’inizio sembra che tutto vada bene, poi passo a 10 – 15 – 20 anni e ti accorgi che tutti sono indebitati, perché l’unico modo di creare moneta è che le banche prestino soldi a qualcuno che poi a sua volta fa un pagamento, un bonifico, paga qualcuno uno stipendio o compra qualcosa, però all’origine c’è sempre una banca che presta inevitabilmente, piano piano, tutti si indebitano … il trucco (la truffa, l’inganno, ndr) è impedire allo Stato di creare moneta, se tu obblighi lo Stato a finanziarsi con il debito sul mercato finanziario. Quindi ogni volta che lo stato fa un piccolo o grande deficit lo stato deve andare per forza sul mercato finanziario non può finanziarsi creando un po’ di moneta. Se tu fai questo all’inizio non sembra un dramma, come fatto negli anni ’80, passano però vent’anni e ti accorgi che lo Stato ha accumulato un enorme debito ….



il secondo: una considerazione sul comportamento e sulle percezioni del pubblico

….Quando c’è stata la crisi dal 2011 al 2012… abbiamo provato a spiegare che non aveva senso l’euro… non aveva senso distruggere l’economia italiana come stavano facendo…all’epoca c’era crisi e quindi la gente un po’ ti dava retta. C’è stato un periodo tra la fine di Berlusconi e l’inizio di Monti dove c’era paura che l’euro saltasse, c’era paura che saltasse un po’ tutto e specialmente i titoli, i btp ecc. ecc. e allora andavi in giro per l’Italia e riempivi la sala e c’era la speranza di coinvolgere altra gente anche nei partiti ecc....

Traduco (provo a tradurre) il pensiero di Zibordi: per farti ascoltare dalle persone ci deve essere una crisi visibile, le persone devono realmente stare male, altrimenti si vive alla giornata. Esattamente poi quello che fanno i nostri politici. Pensano a risolvere i problemi solo nel momento che la tegola cade dal tetto e magari rompe qualche testa. Manca da parte loro la previsione del futuro, la costruzione del benessere per il domani. Non mettere le pezze al quotidiano.

E noi? vogliamo fare lo stesso?








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