La privatizzazione della moneta (e del resto!)

di Claudio PISAPIA

Tra il 1992 e il 1999 sono stati realizzati circa 91 miliardi di euro di entrate grazie alle privatizzazioni. Arriviamo forse a 100 al 2010 (euro più euro meno questo è l'ordine delle cose!)

Cosa si è venduto?


Prima di tutto le banche di interesse nazionale e quelle di istituto pubblico, di fatto si è privatizzata l'emissione monetaria. Poi l'INA (assicurazioni), la SME (agroalimentare), la SIP, l'ENEL, varie società dell'ENI, Seat (elenchi abbonati telefono) e Aeroporti di Roma, Enti Tabacchi Italiani, il Sigaro Toscano, e boh...

Con il Quantitative Easing si stà comprando circa 300 miliardi di debito pubblico italiano:
  • cioè con una semplice emissione monetaria derivante da una decisione di una Banca Centrale e senza svendere nulla si fa in un paio di anni più di quello che si è fatto in vent'anni di lacrime e sangue.
  • cioè la BCE ha stampato moneta, senza creare inflazione (oh cielo! Si stampa senza inflazione? E Weimar e lo Zimbawe???), senza tagliare stipendi e aumentare tasse.
Quindi:
  • non serviva fare cassa con le privatizzazioni, anche perché non ha funzionato;
  • una Banca Centrale al servizio di uno Stato è essenziale per la sopravvivenza dello stesso;
  • le privatizzazioni servono solo a chi compra per realizzare profitti (iniziando dalla razionalizzazione delle risorse cioè dai licenziamenti);
  • la presenza dello Stato è essenziale nell'economia perché deve decidere quando intervenire e a favore di chi.

Dopo il divorzio tra Ministero del Tesoro del 1981, di cui si tante volte detto, con la trasformazione in Spa delle banche di proprietà dello Stato o di interesse statale che avevano quote in Banca d'Italia, di fatto si è dato alle banche private il controllo della moneta in Italia. Il processo di privatizzazione della moneta continua ancora oggi e si amplifica con l'eliminazione delle piccole banche territoriali e l'accentramento in poche e grandi banche.

Ogni Stato sarà sempre più dipendente dalle banche e dalla sua volontà di emettere o non emettere moneta nel circuito economico, rendendo di fatto sempre più potente il sistema finanziario.

Lo Stato non esisterà più per come lo abbiamo sempre immaginato perché sarà sempre meno in grado di tutelare i suoi cittadini e le sue aziende, di promuovere la sua economia, di darci servizi decenti.



La privatizzazione della moneta è passata praticamente inosservata ma i suoi effetti sulla vita reale delle persone sono i più micidiali tra tutte le privatizzazioni.

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